Grazie di avermi dedicato questo pezzo, amore. E' bellissimo e avevo tanto bisogno di sentirmi dire queste cose. Mi è piaciuto così tanto che lo metto sul blog per non perderlo!
Stare con te
Grazie di avermi dedicato questo pezzo, amore. E' bellissimo e avevo tanto bisogno di sentirmi dire queste cose. Mi è piaciuto così tanto che lo metto sul blog per non perderlo!
Il cuore dei giovani è come le ossa dei vecchi
Copyright immagine Ivano Fusetti |
Scriverti.
Scrivere. Sono passati mesi e forse è troppo tardi per tutte quelle
parole che avrebbero voluto sciogliersi nell’aria, trasformandosi in vibrazioni
e suono e provocare reazioni. Le ho tutte ingoiate, una ad una, a manciate,
come sabbia asciutta che mi ha impastato la bocca, graffiato la gola,
soffocandomi, andando a finire addormentate sul fondo di quel gorgo che
chiamano anima e da cui cerco di salvarmi ogni giorno.
Credi nel destino, tu. Quindi
dovrei pensare che questa storia era già scritta, molti anni fa, scritta dal
giorno in cui sono nato. Oppure c’è stato un intoppo nel meccanismo e così,
come quando digiti una cifra al posto di un’altra e finisci per chiamare la
persona sbagliata, devono aver infilato la mia anima in un corpo sbagliato. Uno
a caso. Perché se davvero questa era una storia già scritta, ed era scritta
proprio così, devo ritenere di essere il personaggio di uno scrittore davvero
stronzo.
Scriverti? Non mi rispondi mai e non sono nemmeno così sicuro che
mi ascolti il più delle volte. Ti avrei parlato di me, di quel dolore che mi
dimora in fondo all’animo e non si è staccato da me un solo giorno, una sola
ora, di questa fottutissima vita.
Ti avrei detto qualcosa di questo
silenzio a cui mi sono legato con lacci stretti, per non morire affondando in
qualcosa che non sia il silenzio stesso. Il mio. Perché il tuo mi ferisce, come
taglio scolpito su altri tagli, più vecchi. Alcuni profondi come solchi nella
terra, ma senza la promessa di una vita futura. Solo il dolore saltuariamente
risvegliato dall’umidità dei ricordi, il cuore dei giovani è come le ossa dei
vecchi.
“Scrivi una storia che non ti
riguardi”. Ma è una cosa che non esiste! Come fa a non riguardarti se è venuta
fuori dalle tue mani, dalla tua testa, dai tuoi occhi? Ed ogni riga, prima di
essere una riga, composta e pulita sul suo lenzuolo di carta, si è impregnata
del tuo sangue, del tuo sudore, della tua saliva, contaminata senza via di
scampo dai tuoi ricordi, sorrisi, malumori. Quello che scrivo è così. E mi
riguarda. Anche più della sigaretta che mi si spegne tra le dita in questo
momento. Sta tutto qui dentro, incastrato (anche un po’ malamente, lo confesso)
nel precario equilibrio di confine tra un’anima giusta ed il suo corpo sbagliato.
O viceversa.
Eccoti. Doccia appena fatta,
capelli bagnati, pelle che è profumo e colore e vita e invito continuo per i
miei poveri occhi stanchi di questa notte.
-
Che fai? – butti lì, senza che davvero ti interessi la risposta, solo
per spezzare il silenzio che si è steso nell’aria per tutta la stanza.
- Rileggevo degli appunti – butto
lì, consapevole del fatto che non ti interessa davvero la risposta. Nella
speranza di ricomporre il silenzio con cui avevo ordinatamente riempito tutta
la stanza.
Osservo, senza commentare, le tue
mani e le trovo nude anche oggi, nude come tutte quelle mani che riempiono di
gesti l’aria, le strade, città intere, ma che non trovano un posto, una casa,
un amore.
“Non porta più l’anello”. Ho pianto di nascosto quella notte, occhi
tra le mani, seduto in giardino al freddo di novembre per illudermi che fosse
colpa del cielo se stavo tremando. È così da quando ti conosco, ho sempre
cercato di trovare scuse al mio dolore che ti scagionassero. Giustificazioni
che ti salvassero. Perché agli occhi del mondo tu fossi sempre in ordine,
perfetta, tale e quale eri e sei ancora per il mio cuore.
Ma eri tu. In tutti questi anni
il mio dolore eri tu. E a sbagliare sempre io.
Sindaco delle Scimmie 09.12.2013
Non ho più un cuore
Non ho più un cuore.
Sterno prolungato
infisso nel petto
Lama affilata
che penetra il buio
Emoglobina incandescente,
stella morente
Non ho più un cuore.
Buco nero
di petali infranti
cristalli virali,
anelli mancanti
Non ho più un cuore
ma un urlo sanguinante
che cola
ricoprendo ogni cosa.
Sindaco delle Scimmie 12.08.2013
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