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Il mio animale totem

Tempo fa ho trovato una pagina con dei suggerimenti per trovare il proprio animale totem. Ho provato e il risultato è stato sorprendente, coinvolgente, realistico. Oggi, come tante altre volte, è venuto a trovarmi e mi è venuta voglia di condividere con voi quello che avevo scritto quel giorno, per non rischiare di dimenticare qualche dettaglio.
Ho chiuso gli occhi, seduta sul divano, ho cercato di rilassare il corpo e liberare la mente, respirando lentamente. Credo che sia stato un viaggio molto faticoso anche se in tempo reale non credo sia durato moltissimo. Era tutto molto scuro, buio, notte fonda, non riuscivo a vedere niente, poi a un paio di passi da me, alla mia sinistra, un grande tronco d’albero nodoso. Mi sono appoggiata e l’albero aveva una spaccatura in mezzo, verticale, ho guardato un po’, ho fatto fatica ed entrare essendo stretta e io invece non molto piccola. Non so se per scarsa concentrazione ma è stato veramente faticoso, ci ho messo tantissimo a entrare. Sentivo il ruvido della corteccia, l’odore di bosco, del legno. Nella parte interna c’erano alcune formiche e altri insettini marroncino grigiastri. Una volta entrata appena ho appoggiato per terra il secondo piede, il sinistro, sono scivolata nel vuoto. È stato un “salto” piccolo che mi ha portata in una piccola grotta ma “il soffitto” era piuttosto alto. Ho guardato indietro da dove ero venuta e intorno al buco da cui ero uscita erano grandissime le radici dell’albero da cui ero entrata. La grotta era scura, ma non tanto da impedirmi di guardare intorno. Si sentiva gocciolare di acqua, acqua era a terra e le rocce molto scure, quasi basalto completamente umide. Ho subito notato un pipistrello in alto a sinistra appoggiato ma non pensavo che fosse la mia guida. Davanti la grotta era stretta, ho messo la faccia nell’acqua, sapevo di dover passare sott’acqua per attraversare sul breve tunnel . ho guardato di nuovo in alto ed è passata una lucciola, a quel punto dal pipistrello si è diramato un piccolo fascio di luce che indicava il tunnel e ho capito, con meraviglia, che sarebbe stato lui a guidarmi. Ho pensato che fosse una femmina. Io ero distesa nell’acqua a pancia in su e ho pensato “sono morta nell’acqua” . Mi sono buttata nell’acqua ma subito dopo il tunnel c’era un’altra piccolissima grotta appena illuminata da un chiarore che non capivo da dove venisse. Il pipistrello era alla mia destra…. Dovevo scendere una scala stretta e ripidissima completamente bagnata di quella stessa roccia nera e viscida. Ho avuto tanta paura, mi sono messa sulla scala al contrario, a pancia in giù e cercavo di aggrapparmi con le ma ni per paura di scivolare. Non volevo scendere…. Poi piano piano ho iniziato a muovermi di lato avanzando con un piede alla volta, gli scalini erano piccolissimi…. Ma nonostante la prudenza sono scivolata.  Sono caduta al di fuori della grotta. Una radura, con la roccia e la montagna, stavolta  grigia e asciutta, foresta alla mia sinistra. Era l’alba dritto davanti a me, guardavo a est quindi. Autunno, un tappeto scalpicciante di foglie secche gialle e rosso scuro scricchiolava sotto i miei piedi. L’aria era ferma, umida ma né caldo né freddo. In mezzo agli alberi a sinistra un cervo, che mi mostra i denti e gli occhi “di fuori”, un aspetto cattivo. Dovevo bere, a destra, dietro la roccia da cui ero uscita, sgorgava uno zampillo d’acqua dalle pietre, un tafano era appoggiato sopra di esse. Ho bevuto un paio di sorsi, era fresca ma non ho sentito il sapore adesso che ci penso. Intanto che bevevo ho visto passare una biscia, sottile, completamente verde, un verde chiaro, prato forse, ma ho pensato che non fosse il mio totem e che io stavo cercando un uccello. Ho visto una quaglia. Dopo che ho bevuto faccio per avanzare di pochi passi in direzione del sole e la biscia era attorcigliata intorno al mio polpaccio sinistro. Non stringeva, non mi faceva male. Ma io nonostante questo non la sentivo amica, cercavo di camminare ma ero inquieta. Il fatto di avere la biscia attorno alla gamba mi dava una sensazione di fastidio. Ho visto volare un piccolo falco in alto, poi è sceso in picchiata e mi ha affondato un artiglio nel ginocchio. Mi ha detto “non ti muovere”, io non avevo paura ma ho pensato che un animale non potesse parlare e lui me l’ha detto di nuovo guardandomi in faccia. Ha aperto il becco e ha divorato la testa della biscia che si è srotolata all’istante e si è trasformata in cenere. Mi ha detto di soffiare sula cenere e al mio soffio si sono sprigionate tante piccole scintille. Ogni tanto rivedevo il cervo cattivo dietro gli alberi ma capivo che aveva timore del falco e di là non si sarebbe mosso. Si è appoggiato al mio polso sinistro e mi ha detto di alzarmi. È volato in alto verso il sole e io cercavo di capire quale fosse il suo nome e gli ho detto qualcosa. Lui mi ha risposto di essere soltanto un falco e di non avere un nome. “non inventare cose che non esistono, sono soltanto un falco” e io ci sono rimasta perché quello che mi ha detto era un qualcosa di molto importante per me in questo momento. Si è avvicinato di nuovo e mi ha detto di non fidarmi delle apparenze “vedi, io che ti ho fatto male ti ho salvata, la biscia non ti faceva male ma non ti lasciava camminare, adesso corri! Corri!” e ho fatto una corsa verso il sole per seguirlo finendo dritta in un tuffo in una specie di piccolo lago. Lui dall’acqua ha afferrato qualcosa, mi sembrava un pesce poi ho pensato che i falchi forse non mangiano pesci, magari era un topo ma ho guardato bene ed era un altro uccello. Vedevo solo la testa, come non so, di un airone come forma, era tutta nera di pece. E si muoveva, e il falco lo sbranava co becco. Mi ha detto “vedi, questo è il male, puoi divorarlo quanto ti pare ma non muore mai”. A quel punto nuotavo nell’acqua, so che avrei dovuto tornare indietro dalla grotta, ma l’acqua era talmente poco profonda che il fondo era il pavimento di casa mia e mi sono ritrovata dov’ero.

FALCO, Messaggero. Rappresenta il potere della visione, la sapienza e la tutela. Il Falco porta con sé un messaggio di transizione e di cambiamento, consente di sviluppare chiarezza interiore e di diventare più attenti ai segnali che l’Universo ci sta inviando. Con la sua vista perfetta ci aiuta a sapere esattamente dove siamo. Favorisce la comunicazione e la creatività, ci incoraggia ad elaborare una precisa strategia prima di mirare ai nostri obiettivi. Il Falco ci dice che dobbiamo avere un preciso intento. Quando appare, siamo chiamati a concentrarci sui nostri desideri al fine di riuscire a tradurre in pratica i nostri sogni. Il fatto che il Falco sia una creatura solare può significare che c’è qualcosa nella vostra vita verso la quale nutrite una profonda passione. Il Falco vi chiede di coltivare questa passione e di fare tutto il possibile per trarre da questa vocazione i massimi risultati, sia per beneficio vostro, sia per offrire il vostro talento al mondo. Rendete dunque la vostra passione una realtà da perseguire, con metodo e con il potere della tattica, proprio come fa il Falco quando si avventa sulla sua preda.

Ma qui no...

Oggi avrei potuto dormire mezz'ora in più, ma è scoppiato un temporale che voleva spaccare i vetri e quindi eccomi qua. Spulciando il blog per fare pulizia di routine, ho trovato una cosa vecchia che era rimasta salvata in bozza. In realtà credo di non averla pubblicata perchè, pur non essendo proprio una ciofeca cosmica, è che non sono mai riuscita a leggerla come una poesia. Non so nemmeno se abbia un vero e proprio significato e non mi ricordo a che anno risale! Ma stamattina mi gira così e quindi ve la faccio leggere. Se vi piace o no.... sticazzi!


Scrivere per non morire. Quando il silenzio dentro è sceso così in profondità che non riesci nemmeno a piangere. Scrivere per non morire. Anche se fa un male cane. Non ci sono state parole adatte fino a ieri, figuriamoci adesso, che mi sento come se mi stessero strappando la carne, un'altra carne che mi ero cucita addosso, col sangue, con i denti, con la forza di ogni possibile disperazione. E questo vuoto ha le fauci di un mostro gigantesco e nero che mi mastica viva, mi stritola le ossa, che guardandomi negli occhi sorride. Bocca di destino beffardo che sembra dirmi "ho vinto io".



Senti che mi sento addosso
volti verdi di bile e di rame
ingrassati ingrassando puttane
corteggiando sottane
in complicatissime trame.
Senti che mi sento teso
ma stavolta smetto
mi sta bene lo stesso
vale zero quello che ho promesso,
i tuoi limiti 
la tua apparenza
posso farne senza.

Lento il silenzio
mi fa a pezzi da dentro
Lento il dolore
scandisce battiti e tempo

Scrivere per non morire
l'unica cosa che so fare adesso
che non so più la strada
che non so le parole
che mi sento come se mi stessi....
Ma qui no, non si muore
mi muovo piano senza fare rumore
ho una ferita che sanguina ancora
che non mi fa respirare
che non mi lascia dormire
una ferita che porta il suo nome,
nome cognome colonna sonora
cucita addosso da un'ora
e già segnata dal sangue dai denti
dal susseguirsi di dannati eventi
Scrivere per non morire
ma qui no, non si muore
è un'overdose di silenzio e dolore
che ti spaccano il cuore.
Sindaco delle scimmie

Il santuario del Sol Indiges - articolo indignato

Mi trovo da queste parti da due mesi pieni ormai. E tre volte al giorno porto il cane a fare i suoi bisognini in un pezzo di terra, deserto e abbandonato, qui vicino, adiacente all'impianto del depuratore di Torvaianica. All'inizio ero spaesatissima, ma visto che tutti andavano lì, mi sono avventurata anche io con il mio Tiger. Una cosa, quando arrivi, ti lascia un po' spiazzato; dopo aver percorso i primi 40 metri circa, a sinistra inizia un sentiero di sabbia, circondato dalla vegetazione tipica della macchia mediterranea. Proprio all'imbocco di questo viale si erge un cartello che indica la zona come "santuario di Sol Indiges". La prima domanda, un occhio al cartello, l'altro al paesaggio circostante, è stata "ma ndo' cazzo sta sto santuario?" In due mesi ho esplorato la zona in lungo e in largo, addentrandomi anche nel folto della macchia, non senza paura. Perchè sono visibili le tracce di molti animali selvatici, come istrici, cinghiali, moltissimi conigli selvatici, meravigliose ghiandaie e gazze ladre e chi più ne ha più ne metta. Abbonda anche lo scarabeo stercorario, ma questo, per chi non ama gli insetti, può essere un dettaglio superfluo. Ma riprendiamo il filo del discorso, il santuario. Settimana dopo settimana, mi sono rassegnata all'idea che fosse stato inghiottito dalla sabbia, dagli sterpi e dalla merda dei cani. Eppure, entrando in paese, ci sono anche i cartelli con le indicazioni turistiche! Non è possibile, deve esistere! Ed ecco che, quando si dice le coincidenze, un paio di giorni fa eccoti un avventuriero in mountain bike che chiede informazioni sul santuario ad una signora che stava lì col cane. La signora in questione, gentilissima e sicuramente molto più informata di me, ha indicato all'avventuriero in mountain bike una zona oltre una fitta vegetazione. Ieri, con spirito coraggioso e pieno di curiosità, mi sono spinta otre al percorso che faccio abitualmente in cerca di questo tempio. E l'ho trovato! 

Orbene, questo è il santuario di Sol Indiges secondo il comune di Pomezia





Questo è il santuario di Sol Indiges, secondo la fotocamera del mio telefono, al 05.09.2016





Avrei potuto benissimo staccare qualche pezzo dall'opus reticulatum e portarmelo a casa come souvenir, cosa che ovviamente non ho fatto. Me ne sono andata, pensando che "vabbè, a Roma ovunque scavi viene fuori qualcosa, probabilmente sarà una cosa di poca importanza, la solita villa con tempio di cui non gliene frega un cazzo a nessuno" (e questo NON riassume il mio pensiero). 
Poi torno a casa e mi documento, chiedo a google, chiedo a wikipedia e i miei occhi restano sempre più spalancati, man mano che leggo. 

E-book Sindaco delle scimmie

Questa volta mi sono decisa! Dopo un paio di edizioni cartacee, tanti anni di Facebook, altrettanti di blog, non ho resistito alla tentazione di fare una piccola selezione delle poesie scritte negli ultimi anni e farle diventare un e-book. Nonostante la mia dipendenza dalla carta stampata, devo cedere all'innovazione. Quindi via alla versione digitale del libro, che diventa così alla portata di tutti, sia in quanto a disponibilità, sia in quanto a prezzo d'acquisto. Faccio sempre pubblicità a qualcun altro, permettetemi di farne un po' a me stessa questa volta! Il libro lo trovate su Amazon al costo di 1,99, in versione Kindle ovviamente. E, per rispondere a molti che mi hanno già presentato qualche dubbio, non è necessario essere in possesso di un dispositivo Kindle per leggerlo. E' sufficiente scaricare l'app di lettura Kindle gratuita, disponibile per qualsiasi dispositivo Android, Windows, iOS e Mac, che siano essi smartphone, tablet eccetera. 
La raccolta non è un tomone strappa-vene, una manciata di poesie scelte da me (e un po' anche da voi), da assumere in piccole dosi. Non leggetelo tutto d'un fiato senza che vi rimanga niente, sentite le parole, mangiatele, se non sentite niente nello stomaco allora non state leggendo niente. 


                                                            
Questo è il link per PRENOTARE il libro e riceverlo senza attese, l'uscita è prevista per il 1 ottobre. Volevo tenervi un po' sulle spine. I soldi ovviamente, vengono addebitati da Amazon solo nel momento in cui il prodotto vi arriva, non un attimo prima. Quindi non esitate, prenotatelo subito!! 


Donazione Croce Rossa - Amazon per le zone colpite dal terremoto


Non so quanto sia stata pubblicizzata quest'iniziativa in cooperazione tra Amazon.it e Croce Rossa Italiana, ma visto che ultimamente sforno link relativi a libri o altri prodotti, piuttosto che campagne di vario genere, questo mi sembra doveroso. In quanto ad opinioni personali mi risparmio e vi risparmio qualsiasi commento, poche parole e tante lacrime e non me la sento sinceramente di scrivere in merito a una così grande disgrazia. Mi limito a condividere con voi il link per effettuare una  donazione alla Croce Rossa . 

Un terremoto di magnitudo 6 ha colpito il territorio tra le regioni Marche e Lazio nella notte tra martedì 23 e mercoledì 24 agosto, devastando i paesi di Amatrice e Accumoli, in provincia di Rieti, e Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno e provocando ingenti danni in tutta l’area.

La Croce Rossa Italiana sta sostenendo la popolazione colpita dal sisma in centro Italia con oltre 420 operatori umanitari, tra cui medici, infermieri e personale logistico, e più di 100 mezzi, che comprendono ambulanze, furgoni e autocarri attrezzati per le emergenze.

Tra le prime attività svolte dalla CRI ci sono l’allestimento dei centri di accoglienza, la gestione degli aspetti sanitari-logistici e la distribuzione di generi di conforto.

La donazione tramite Amazon.it è un semplice modo per aiutare le popolazioni che vivono nelle zone colpite dal terremoto. Il tuo contributo è interamente devoluto alla Croce Rossa Italiana per il sostegno alla popolazione colpita dal terremoto nel centro Italia. Con il tuo supporto, la Croce Rossa metterà a disposizione della popolazione derrate alimentari, beni di prima necessità e materiale per le strutture di accoglienza potendo quindi rispondere prontamente ai bisogni che si manifestano di ora in ora. 



Come aggiungere il tasto "mi piace" al tuo blog

Questa piccola guida la voglio proprio scrivere, perchè sono tre giorni che impazzisco cercando di aggiungere al blog questo benedetto "mi piace". Ne ho provate di tutti i colori, ho letteralmente destrutturato tutto il codice del sito, fallimento dopo fallimento. Non essendo un'eperta, nè un tecnico informatico, nè un programmatore, ma semplicemente una cocciuta maledettissima smanettona, ho temuto perfino di ritrovarmi con il blog "distrutto". Ma prova e riprova finalmente ce l'ho fatta! 
E voglio condividere con voi questa estenuante esperienza. Per prima cosa ci serve aprire questa pagina facebook da cui otteremo il nostro codice HTML, semplicemente inserendo l'URL del sito a cui vogliamo aggiungere il tasto Like. Però... e c'è un però... nella guida dice di inserire anche il codice script per aggiungere l'SDK Java-Script al nostro sito e di aggiungerlo preferibilmente subito dopo l'apertura del <body>. Questa cosa su Blogger non funziona! Ecco perchè non riuscivo. Dunque veniamo a noi. 
Aprite uno qualsiasi dei widget modificabili nella vostra homepage (quelle caselle contrassegnate con le chiavi inglesi, per intenderci), per esempio la barra laterale, o quella sotto l'intestazione come ho fatto io.


Cliccate la chiave di manutenzione e, nel punto che preferite, lavorando in HTML ovviamente, aggiungete questo:

<div id="fb-root"></div>
<script>(function(d, s, id) {
  var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0];
  if (d.getElementById(id)) return;
  js = d.createElement(s); js.id = id;
  js.src = "//connect.facebook.net/it_IT/sdk.js#xfbml=1&version=v2.7";
  fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);
}(document, 'script', 'facebook-jssdk'));</script>

Subito dopo, potete anche attaccarlo direttamente, non è necessario nemmeno lo spazio, aggiungete quest'altro:
<div class="fb-like" data-href="https://vostro-sito.dominio.com" data-layout="standard" data-action="like" data-size="large" data-show-faces="true" data-share="true"></div>

dove ovviamente, dovrete sostituire "vostro-sito.dominio.com" con l'url del sito a cui state aggiungendo il tasto mi piace. 
A questo punto avete finito, salvate le modifiche, ricaricate la pagina, ed ecco il vostro bel tastone blu! 
Se avete dubbi o domande in merito scrivetemi senza esitare alla mia pagina Facebook e se l'articolo vi è piaciuto o vi è stato utile, mettete il mi piace, visto che mi è costato tre giorni di sudore, datemi un po' di soddisfazione! 
Se poi non vi fidate di una smanettona inesperta e preferite affidarvi ad una guida competente, potete consultare un buon manuale come questo

                                                     
ideale, sia per principianti sia per chi vuole conoscere le novità di HTML5 e delle tecnologie correlate.

Domenica è pur sempre domenica

Ah chi mi conosce lo sa bene, io ho sempre detestato la domenica! Ma oggi, per inaugurare la mia Pagina Facebook voglio strappare un sorriso a me stessa con una canzone che mi frulla in testa da questa mattina. Che sia una domenica simpatica?


E se dovesse venirvi voglia di riascoltarle tutte, c'è sempre il CD

                                                                   

1.Domenica Lunatica
2.Ormai è Tardi
3....Muoviti!
4.Vivere Senza Te
5.Tango... (Della Gelosia)
6.Liberi... Liberi
7.Dillo Alla Luna
8.'Stasera'

Mi si è fermato il cuore

Sveglia dalle 5.30 del mattino, dopo l'ennesima nottata passata a girarsi e rigirarsi. Ho avuto perfino freddo, chissà se come dice Mannarino "quer freddo nun viene da fuori...". Mi sono svegliata con la lacrimuccia pronta a scendere, pensieri che vorrei non avere e consapevolezza di cose che con tutte le forze nego a me stessa. Mi viene da essere triste questa mattina. Poi ho pensato a Chamed. E mi sono detta "cazzo... quella sì che è stata tristezza vera". Credo che dovrei aprire uno degli scatoloni che stanno ancora in attesa del trasloco definitivo e prendere il libro per rileggerlo. Una storia, una vita, da cui non so se io sarei uscita viva. Persone forti. Si sopravvive a tutto, ma se ne esce a brandelli.
Vale la pena di leggerlo e farsi un paio di domande.


                                                            

La vita di Chamed è stata sfortunata. Ancora bambina, le viene diagnosticata una poliomielite incurabile. E invece, grazie al suo coraggio e alla forza del padre, riesce a guarire e camminare di nuovo. Ma la cattiva stella sotto cui è nata pare non volerla abbandonare: a soli quattordici anni perde i genitori in un incidente d'auto. Essere affidata a una zia coincide con l'inizio del suo incubo: odiata, disprezzata e maltrattata da chi invece dovrebbe amarla, Chamed tenta il suicidio e subito dopo viene internata in manicomio. La legge Basaglia non è ancora entrata in vigore, e la ragazza va incontro all'inferno vero e proprio: violenze, abusi e l'immancabile elettroshock. Eppure, nonostante tutto, Chamed riesce a trovare il modo per denunciare i suoi aguzzini, grazie all'aiuto di un medico illuminato che la adotterà e le darà modo di ricominciare a vivere. Finché l'amore sembrerà illuminare la sua vita. Una storia vera, una testimonianza toccante sul dolore, sulla forza e il coraggio che sono in ognuno di noi.

E se vi sembra tanto, c'è molto di più. L'ho vista Chamed, fa la pittrice, vive in Toscana, è una bella donna, ma tutto quello che ha passato si legge nei suoi occhi e sul suo volto.

Esemplari a confronto: come riconoscere specie differenti della famiglia dei bagassidi.

Tecniche di autodifesa da una delle più pericolose specie esistenti in natura.
Corso base.
Lezione uno.
Oggi andremo a fare la conoscenza di un esemplare molto diffuso nel nostro habitat, si presenta in diverse varianti che, pur appartenendo tutte alla famiglia dei bagassidi, si differenziano tra loro per via di alcune caratteristiche specifiche. Andiamo dunque ad osservare più da vicino le principali specie di Troia Trois per scoprire come difenderci da esse:

Tipo 1: La Classica quattro stagioni. E' la specie più antica, resti fossili ne dimostrano la presenza sulla Terra già dal tempo dell'homo erectus, pare proprio che, appena l'homo si sia erectus, abbia fatto la sua comparsa sul pianeta il primo esemplare di Troia Trois. Essendo un organismo molto semplice, soffre per la complessità del mondo che la circonda e avverte la continua necessità di approvvigionarsi di esseri di genere maschile che riempiano tutti i suoi vuoti. Che li riempiano spesso. E, ove possibile, anche più volte al giorno. Non ha dimostrato preferenze particolari, per colmare i suoi vuoti si accontenta di qualsiasi nome cosa città animale, purchè dotato di efficiente circolazione sanguigna o buona riserva di Cialis.

Tipo 2: La Determinata. Creatura pluricellulare dalle origini sconosciute. Teorie d'avanguardia hanno ipotizzato una lontana parentela con un'arcaica mantide religiosa, ma non vi sono state prove materiali ad avallarla. La Determinata, nel momento in cui identifica il suo obiettivo di conquista, avvia un moto rettilineo uniformemente accelerato che nessuna forza d'attrito è capace di decelerare. Nessun ostacolo, sia esso la voce della coscienza, una moglie infuriata, un treno in corsa, un pulmino di suore in gita pasquale, potrà distoglierla dalla sua corsa fino a che non avrà ottenuto quello che vuole. Non ha dimostrato preferenze particolari, eccetto che nei confronti di umani già impegnati in altra relazione.
Per difendersi dal tipo 1 e 2 risulteranno pressocché inutili l'abilità dialettica o la conoscenza di arti marziali. Recenti studi dimostrano invece che nell'80% dei casi un'abbondante spruzzata di Pattex millechiodi nelle mutande del vostro partner può avere un'efficacia quasi totale.

Tipo 3: La Mentale. Si nutre di energia psichica. Ha avuto origine da antichi riti sabbatici; i pochi scienziati che hanno avuto modo di avvicinarsi alle loro tane hanno scoperto che queste sono tutte dotate di pentolone, corredato preferibilmente dalla presenza di un gatto, ove le Mentali, per produrre i loro elisir di giovinezza e lunga vita, mescolano per diverse ore al giorno una gran quantità di bava di essere umano di genere maschile, per la cui produzione abbondante sono costrette a mostrare di continuo ampie zone erogene e parti del loro apparato riproduttivo. Anche queste, come il tipo 1 non dimostrano preferenze particolari.
Per difendersi dal tipo 3 ed evitare che estirpi fluidi corporei al vostro partner nonchè bile alla vostra cistifellea vi sarà utile ricordare che in questo caso la cecità dell'uomo non è una conseguenza ma piuttosto una soluzione.

Tipo 4: La Disfattista. Punta massima dell'evoluzione di questa specie, la Disfattista è un essere superiore, non prepara elisir e non sente la necessità di riempire alcun vuoto, dal momento che è totalmente sufficiente a se stessa. La sua unica attività consiste nello scegliere accuratamente coppie ben consolidate e seminare zizzania logorando implacabilmente il sistema nervoso di lei.
Per difendersi dal tipo 4 può essere utile assumere consistenti dosi di Maalox o Gaviscon più volte al giorno. O assumere un sicario in un'unica dose.

Sindaco delle Scimmie 19.02.2014

Stare con te


Grazie di avermi dedicato questo pezzo, amore. E' bellissimo e avevo tanto bisogno di sentirmi dire queste cose. Mi è piaciuto così tanto che lo metto sul blog per non perderlo!
Non dico mai che ti amo, i fiori non mi commuovono e raramente piango davanti a te.
Quando sono felice non lo do mai troppo a vedere, esattamente come quando amo.
Io non sono dolce e non ci credo alle storie infinite e ai baci da film, però due o tremila cose con te vorrei farcele.
Niente di che, assolutamente.
Litigare sotto la pioggia e poi tornare a casa e fare la doccia abbracciati.
Mangiare per tre ore di fila in un fast food, fino a stare male.
Ubriacarci e ballare canzoni stupide fino al mattino in un locale semivuoto.
Guardare un cartone animato al mese, tanto per non dimenticarci com'era essere puri.
Iniziare qualcosa nello stesso momento in cui lo inizi tu: un libro, una serie tv, una collezione, uno sbaglio.
Preparare un dolce mentre tu dormi sul divano.
Scriverti cose irripetibili sulla schiena con le dita.
Dirti che sei bello soprattutto quando non lo sei.
Dirti "ma che dici?" ogni volta che sostieni che io sia bella, e sentirti rispondere che lo sapevi che avrei risposto così, che ormai sono un libro aperto.
Comprare un videogioco e chiudermi in casa con te per un fine settimana nella speranza di finirlo.
Andare in Giappone.
In Egitto.
Al mare.
Aspettarti ogni sera perché tanto io tornerò prima di te a casa.
Darmi da fare per essere una di cui si va fieri anche oltre l'amore.
Stare con te.
Stare con te.
STARE CON TE.
E non importano gli anniversari, e non importa che tu mi risolva i problemi e non importa che tu sia sempre innamorato pazzo.
Non mi importa niente.
Io voglio solo stare con te....                                          (Susanna Casciani)